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Tra pochi giorni ci sarà la Giornata nazionale del fiocco lilla: il 15 marzo sarà la giornata dedicata alla sensibilizzazione sul tema disturbi alimentari, come anoressia, bulimia, ortoressia e disturbo da alimentazione incontrollata.
Se alcune di queste patologie sono oggi più conosciute, grazie al lavoro di divulgazione di alcuni enti specializzati, altre rimangono meno studiate e, quindi, più suscettibili di giudizi, incomprensioni e stigma.
Tra questi, BED: cos'èdisturbo da alimentazione incontrollata? Senza alcuna voglia di scrivere letteratura scientifica, ma citando fonti mediche ufficiali, spieghiamo di cosa si tratta, come riconoscere di esserne affetti e a chi rivolgersi per supporto.
Spesso è una dinamica che si innesca durante l'adolescenza, anche se statisticamente esistono casi meno probabili in cui il problema inizia già nell'infanzia o nell'età adulta, talvolta in seguito ad episodi traumatici o periodi stressanti.
Ovviamente rari episodi di eccesso alimentare non sono necessariamente segnali del disturbo: mangiare molto una sera a cena tra amici, non sapersi "controllare" a tavola durante un periodo festivo, ecc... sono tutti comportamenti normali, sani, spensierati.
BED, invece, è caratterizzato da una frequenza di almeno due volte a settimana di abbuffate, per diversi mesi, effettuate in totale solitudine e con la sensazione di mancanza di controllo. La persona che soffre di disturbo da alimentazione incontrollata non riesce a smettere di mangiare in quei momenti, una sorta di blackout comportamentale, a cui seguono senso di vergogna e disagio fisico, nausea, paura, tristezza.
Ma perché un individuo apparentemente "sano" viene colto dal desiderio incontrollato di mangiare oltre il senso di sazietà, spesso fino a sentirsi esausto fisicamente ed emotivamente?
È un meccanismo simile a quello delle dipendenze più “comuni”, come l'alcol o il gioco d'azzardo. Il cibo diventa una consolazione immediata, poiché l'atto di "mangiare" rilascia alcuni ormoni del benessere nel cervello, come la dopamina.
Ricordiamo che i disturbi alimentari sono vere e proprie patologie psico-fisiche. Le cause, quindi, vanno sempre ricercate e indagate da professionisti, psicologi e dietologi come una squadra, che possa supportare il paziente sotto molteplici punti di vista. Avremo quindi bisogno di una terapia che possa fornire supporto sia alle emozioni che al corpo, per essere efficace.
Chiedere aiuto è il primo passo: a questo link sono diverse le associazioni in tutte le regioni d'Italia, che partecipano alla Giornata del Fiocco Lilla.
Fonti:
1 commento
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