Come riconoscere un vero Miele di Manuka e dove comprarlo?

Come riconoscere un vero Miele di Manuka e dove comprarlo?

Il miele di Manuka è un miele di Manuka dalle proprietà incredibili, ma per essere certo di acquistare un prodotto davvero puro e originale bisogna fare attenzione ad alcune caratteristiche. Scopriamo quali sono e dove comprarlo in modo sicuro.

Da sempre il miele, con la sua naturale azione antibatterica, è l’alleato perfetto per sostenere le nostre difese immunitarie. In particolare, il miele di Manuka, che si differenzia da qualsiasi altro miele per la presenza di Metilgliossale (MGO), la sostanza responsabile della sua grande capacità antibatterica.

Oggi cercheremo di capire come si riconosce un vero miele di Manuka e dove comprarlo per essere sicuri di acquistare un miele di Manuka originale. Infatti, basta sapere quali informazioni cercare in etichetta o cosa chiedere al produttore.

1.   La provenienza

La pianta di Manuka proviene principalmente dalla Nuova Zelanda e solo in alcune zone dell’Australia. In Nuova Zelanda esistono ampie zone collinose incontaminate ricoperte da piante di Manuka, dove crescono senza alcun intervento esterno.

Il suo nome botanico ufficiale è Leptospermum scoparium le fu attribuito da Thomas Cook per le ramificazioni disordinate di questo arbusto simili a delle scope. L’inglese Cook sbarcò sulle coste neozelandesi nel 1769 e si occupò molto di questa pianta, di cui apprezzava soprattutto le foglie come tè.

Una notizia molto recente è la contesa tra Nuova Zelanda e Australia per registrare il marchio ufficiale “Miele di Manuka”. Infatti, i neozelandesi affermano che la pianta di Manuka originale è autoctona proprio della loro terra e che il miele ottenuto dalle api grazie a questo particolare arbusto sia molto diverso da quello australiano. Per questo motivo sperano in un marchio di certificazione, che attesti che solo il miele proveniente dalla Nuova Zelanda può essere definito “miele di manuka” originale.

2.   Definizione scientifica

Il Ministero per le industrie Primarie della Nuova Zelanda, per garantire trasparenza al consumatore nel momento dell’acquisto del miele di manuka, ha introdotto una definizione scientifica molto rigida.

Questa definizione si basa su dati oggettivi e analisi di laboratorio certificate, informazioni che devono essere obbligatoriamente riportate in etichetta.

La definizione del Governo neozelandese che permette di riconoscere il vero miele di Manuka si basa su una combinazione di 5 attributi: 4 prodotti chimici del nettare e 1 DNA marker dal polline della pianta del Manuka.

I 4 composti fitochimici, che sono 2′-metossiacetofenone (2-MAP), 2- acido metossibenzoico (2-MB), acido 3-fenilattico (3-PLA) e acido 4-idrossifenilattico (4-HPLA) e il DNA marker dal polline della pianta del Manuka permettono di distinguere il miele di Manuka da ogni altro tipo di miele.

3.  Il Leptosperin

Il Governo neozelandese ha tracciato rigidi standard per poter identificare il miele di Manuka e proteggere i consumatori delle frodi. Ma esiste un altro tipo di test che rappresenta un ulteriore garanzia di controllo e di trasparenza verso il consumatore. Il test del Leptosperin, che consente di verificare la presenza di questa sostanza all’interno del miele.

Si tratta di un componente che si trova nel nettare della pianta del Manuka. La sua concentrazione è in grado di rivelare se il prodotto finale è stato adulterato per farlo “somigliare” al vero miele di Manuka.

4. Quantità di Metilgliossale

Come abbiamo detto il metilgliossale è il principio attivo presente nel miele di Manuka, responsabile della sua potente capacità antibatterica e che lo differenzia da qualsiasi altro miele al mondo.

Ad oggi è possibile quantificare in termini assoluti la presenza di Metilgliossale, determinandone in modo esatto la quantità in una data dose di miele (es. 100 mg di Metilgliossale in 1 kg di miele). Questo può avvenire solo ed esclusivamente attraverso un’analisi chimica sul prodotto. Infatti, mieli di Manuka con aspetto, consistenza e sapore molto simili possono essere molto differenti tra loro, poiché la quantità di metilgliossale NON è rilevabile sulla base del sapore.

La quantità di metilgliossale deve essere obbligatoriamente riportata in etichetta. Quindi, sulla confezione deve essere presente un valore che si esprime in MGO (Metiolgliossale). Ad esempio: 100+ MGO significa che in un 1 kg di miele di Manuka ci saranno 100 o più milligrammi di Metilgliossale. Nel 200+ MGO ce ne saranno 200 o più e così via.

NaturalePiù ha 5 gradazioni diverse di miele di Manuka: 100+ MGO, 200+ MGO, 400+ MGO, 500+ MGO e 800+ MGO.

5. Laboratori accreditati

Come chiarito in precedenza sia la quantità di Metilgliossale che le analisi di laboratorio dei cinque attributi, sono gli unici criteri per stabilire se si tratta di un miele di Manuka originale. Questi si possono stabilire solo attraverso delle analisi chimiche specifiche.

Il Ministero per le Industrie Primarie della Nuova Zelanda non solo impone ai produttori di far analizzare il miele per questi aspetti, ma le analisi devono essere effettuate obbligatoriamente in laboratori che siano certificati e accreditati.

Ma allora cosa significa UMF?

Per molti anni è stato impossibile isolare il principio attivo del miele di Manuka. Così per molto tempo fu chiamato Fattore Unico del Manuka, ossia il celebre UMF.

Si calcolava in base ad un semplice paragone dell’efficacia del miele in confronto all’efficacia all’acido fenico su diversi batteri. Quindi il miele veniva classificato ad esempio come UMF10 se si rivelava efficace come una soluzione di fenolo al 10%.

Oggi questa classificazione è stata superata dalle ricerche scientifiche che hanno permesso di isolare il Metilgliossale. Il marchio registrato UMF, però, è ancora presente sul mercato in quanto è stato registrato dall’ UMF Honey Association, un’associazione commerciale di produttori di miele di Manuka. Diventando soci dell’UMFHA e rispettando le normative interne dell’associazione si può utilizzare la classificazione UMF. Ma il marchio UMF non è da solo garanzia di qualità per il miele di Manuka.

Miele di Manuka dove comprarlo?

Una volta che si è a conoscenza di tutte le caratteristiche e gli standard utili a riconoscere un vero miele di di Manuka, scegliere dove comprarlo sarà sicuramente più facile.

In primis, bisogna controllare bene l’etichetta su cui deve essere riportata la provenienza e la quantità di Metilgliossale all’interno, cioè la sua gradazione. Se si hanno dubbi è sempre meglio richiedere al produttore tutte le analisi relative.

Chiunque può consultare le analisi, sia chi è già cliente e vuole confrontare il numero del lotto in etichetta con le analisi di riferimento pubblicate, sia i consumatori che preferiscono consultare le analisi ancora prima di acquistare il miele di Manuka: basterà richiedere il numero del lotto in vendita, e indicheremo le analisi da consultare.

Fonti: https://www.mpi.govt.nz/food-business/honey-bee-products-processing-requirements/manuka-honey-testing/

Acqua, limone, zenzero e Miele di Manuka

Tempo di preparazione: ~20 min

Ingredienti
  • 40 grammi zenzero pulito e sbucciato
  • 2 cucchiai Miele di Manuka MG100+
  • 1 litro acqua
  • 1 succo di limone biologico
Preparazione

Metti sul fuoco l'acqua con lo zenzero tritato finemente e lascia cuocere per circa 15 minuti. Togli dal fuoco e aggiungi il miele di Manuka MG100+ e lascialo sciogliere girando con un cucchiaio. Mettilo in una caraffa, filtrandolo con un colino o una garza e infine unisci il succo di limone.

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2 commenti

Se un medico dice che un prodotto naturale fa male, allora lo compro… col Covid vi è caduta la maschera

Maura —

Sono un medico e so che MGO e’ un metabolica del ’ossidazione degli zuccheri, proifiammatorio e forse cancerogeno

Giovanni —

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