Disordini alimentari: il 15 marzo è la giornata del “Fiocchetto Lilla”
Disordini alimentari, un argomento molto delicato che vogliamo affrontare in maniera rispettosa, per supportare la divulgazione su queste tematiche, di cui non si parla ancora abbastanza.
Il 15 marzo c’è anche una ricorrenza importante per la sensibilizzazione e la consapevolezza relativi ai disordini del comportamento alimentare: la giornata del “Fiocchetto Lilla”.
Ma cosa sono i disordini alimentari? E quali sono quelli “codificati”?
Disordini del comportamento alimentare: in lotta con se stessi
Chi soffre di queste patologie trasferisce sul cibo tutto un bagaglio emotivo forte e doloroso. Si pensa, infatti, che chi sta vivendo un disordine alimentare sia in lotta con il cibo. In realtà, il cibo è solo un transfert, un simbolo, il segnalo evidente, la valvola di sfogo, ma la lotta vera è molto più profonda.
Spesso, è radicata nel rapporto con la famiglia, nel giudizio verso se stessi, nel rapporto con i partner, il tutto amplificato da un contesto sociale in cui body shaming, esaltazione della magrezza e weight stigma sono ancora fortemente radicati.
Mangiare bene, in modo equilibrato e sano anche dal punto di vista mentale ed emotivo, è essenziale: il cibo è un alleato del benessere, così come l’allenamento dovrebbe essere un divertimento e uno svago, non una punizione.
Quali sono i disordini alimentari e loro diffusione
I disturbi del comportamento alimentare, o DCA, sono di diverso tipo e ogni individuo che ne soffre può manifestare questo malessere in maniera molto personale. Ci sono però alcune patologie codificate, tra cui:
- Anoressia nervosa, che può portare a una severa denutrizione
- Bulimia nervosa, spesso più difficile da individuare, può avere conseguenza gravi sull’organismo
- Sindrome da alimentazione incontrollata o binge eating disorder, ossia episodi di sovralimentazione seguiti spesso da pratiche volte a fare “ammenda”
- Ortoressia, ossia la selezione maniacale di alimenti permessi e proibiti
Ce ne sarebbero molti altri da mappare accuratamente e molti più dettagli da fornire su ciascuno di essi, ma preferiamo portare l’attenzione su come rendersi conto di stare vivendo un DCA e su quante persone ne sono affette oggi in Italia.
Secondo la Società Italiana per lo Studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare (SISDCA), questi colpiscono nel nostro Paese ogni anno oltre 8.500 persone. Tra le 8 e le 9 donne su 100.000 si ammalano di anoressia nervosa e 11-12 di bulimia nervosa. Ed è purtroppo un trend in aumento anche tra gli uomini: nel 2019 i nuovi casi di anoressia si sono attestati a circa 1 ogni 100.000 persone e i casi di bulimia a circa 0,8.
Molto colpiti gli adolescenti ma anche i bambini in età scolare, e si alza anche il numero delle persone che iniziano a soffrirne in età adulta.
In conclusione: i disordini alimentari sono vere patologie, chiedi aiuto
Se il cibo diventa il vostro nemico ma anche l’unico pensiero fisso della giornata, se volontariamente escludete intere categorie alimentari, se restringete le calorie arrivando a contare anche quelle del più piccolo boccone, se avete episodi di abbuffate seguiti da momenti di “punizione”, se usate l’allenamento solo come modo per “guadagnare” il vostro pasto successivo, se vi state isolando dagli amici e dalle situazioni pubbliche per poter mangiare da soli… vi preghiamo di fermarvi a riflettere e poi chiedere aiuto.
Ci sono consultori dedicati, psicologi e nutrizionisti specializzati, gruppi di supporto: nessuno è solo in questa battaglia e chiedere un supporto è il primo passo per migliorare il proprio rapporto con il cibo, con lo specchio e con ogni aspetto della propria vita.
Alcuni approfondimenti in merito:
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