Dieta Paleo: cos’è davvero e quali alimenti mangiare
La dieta paleo è un regime alimentare basato sulla scelta consapevole di alimenti non trattati né lavorati: vengono consumate solo materie prime in purezza, che potevano essere reperite anche dagli uomini primitivi agli albori dell’umanità.
La dieta dei nostri antenati preistorici è entrata tra i maggiori trend alimentari del momento: il perché di questo successo è dovuto a una volontà di ritorno alla natura e alle origini, portata forse un po’ all’estremo.
L’idea alla base di questo tipo di nutrizione è che se non esisteva allora, non può essere consumato oggi: niente merendine né snack, ma nemmeno semplice pasta, ad esempio.
La dieta paleolitica tra moda e cultura “fit”
Bisogna però fare un distinguo tra ciò che la paleodieta dovrebbe essere in realtà, se applicata in maniera seria basandosi sulle evidenze storiche dell’alimentazione primitiva, e ciò che invece è stato travisato e rimaneggiato da una certa cultura “fit”.
Secondo la moda e un’interpretazione superficiale di questo regime alimentare, il diktat sarebbe: tanta carne e pesce in purezza, praticamente assenti o almeno molto limitati i carboidrati di ogni genere. Questo perché, ovviamente, un’alimentazione iperproteica e priva di zuccheri consente un rapido calo di peso, ma potrebbe portare a conseguenze di salute negative e mancanze dal punto di vista dei micronutrienti.
Paleodieta, come funziona davvero il regime alimentare “preistorico”
Al contrario, studiosi, nutrizionisti e biologi sono concordi nell’affermare che mangiare come l’uomo preistorico significhi ben altro: infatti, l’alimentazione degli antichi abitanti del Pianeta era per il 70% di origine vegetale, praticamente una dieta plant based.
Questo perché si basava sulla raccolta di frutti spontanei della terra, principalmente frutta per chi abitava le zone tropicali e subtropicali, mentre soprattutto radici, tuberi e bacche per gli abitanti delle zone temperate e più fredde. Vegetali, quindi fibre e carboidrati, sostanzialmente, ricchi di vitamine e minerali.
Le proteine animali erano in percentuale minore: la cacciagione che si riusciva a catturare, così come i pesci pescati con attrezzi rudimentali e le uova “rubate” ai nidi incustoditi.
Esiste persino uno studio dell’Università di Bologna, che ha analizzato i reperti della comunità primitiva Hazda, vissuta in Tanzania nel Paleolotico, proprio per ricostruirne le abitudini “a tavola”.
Dieta paleo, quali alimenti mangiare e come
Ma quindi, quali alimenti mangiare per seguire la dieta paleolitica al giorno d’oggi?
Sicuramente molto sano il concetto di consumare solo cibi in purezza, non trattati né lavorati in alcun modo. Via libera a frutta fresca, ortaggi e tuberi in quantità, ma anche noci e bacche.
Tra le proteine animali, ok a carne, pesce e uova ma con l’accortezza di scegliere prodotti non derivanti da allevamenti intensivi, sia per ragioni etiche sia per coerenza, dato che l’allevamento non esisteva ancora nel paleolitico.
Alimenti e condimenti non ammessi nella paleodieta
Banditi i cereali e tutti i loro derivati – dalle farine alla pasta: in quanto frutto dell’agricoltura, non rientrano nel regime alimentare paleo.
Banditi gli alimenti raffinati, gli zuccheri, tutto ciò che è chimico – dagli edulcoranti agli aromi.
Persino alimenti considerati normali e benefici non vengono consumati dai puristi: l’olio di oliva, per fare un esempio concreto, essendo frutto di una lavorazione successiva, basata sulla coltivazione e la capacità di trasformare le materie prime, non andrebbe consumato.
Le pietanze non sono per nulla condite, quindi, dato che anche il sale entra nell’uso comune solo in epoche successive.
Benefici e controindicazioni della dieta primitiva
Come qualsiasi altro tipo di regime alimentare dalle scelte un po’ “forti”, la flessibilità e la consapevolezza sono tutto.
I benefici della dieta paleo
I benefici sono quelli derivanti dal fatto di non assumere troppi zuccheri né cibi raffinati e industriali. L’assenza di conservanti, coloranti e additivi chimici e l’abbondanza di cibi freschi, poco conditi e non trattati, è sicuramente positivo per l’organismo, che nei primi tempi sentirà una sferzata di energia e di “detox”.
Controindicazioni della paleodieta
Ci sono però diverse zone d’ombra di questo regime alimentare: la prima è legata alla questione a cui accennavamo all’inizio dell’articolo, cioè ad un’interpretazione mistificata della dieta paleo, vista solo come una dieta iperproteica a base di prodotti animali. Non è così, ed esagerare con la carne a scapito dei carboidrati e delle fibre può portare a malnutrizione e conseguenze negative per tutto il metabolismo, soprattutto perché non si assumono abbastanza vitamine e minerali.
La seconda sta nel fatto che, sul lungo periodo, potrebbe essere un’alimentazione poco sostenibile all’interno di una vita “normale”: pensando a un qualsiasi episodio di vita sociale, trovare la giusta alternativa paleo nel menu di una pizzeria o di una mensa potrebbe essere davvero difficile.
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