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Dieta del digiuno intermittente o intermittent fasting: se ne parla molto sia negli ambienti medici che sui social media, ormai da anni. Tanti gli studi condotti a livello internazionale, con personalità di spicco che hanno spesso sottolineato come un digiuno controllato e ben impostato, fatto con metodo in momenti specifici, possa portare benefici all’organismo.
Il professor Umberto Veronesi ha sempre sostenuto l’efficacia della privazione di cibo una volta alla settimana, così come il nutrizionista e biologo italo-americano Valter Longo ha parlato di dieta “mima-digiuno”, con una riduzione controllata dell’introito calorico per 5 giorni ogni 3 mesi.
L’estremo è quello proposto dal dottore nipponico Yoshinori Nagumo, sostenitore del digiuno non tanto a livello metabolico e in ottica di dimagrimento, ma proprio come elemento di longevità e prevenzione di molte malattie. Secondo lo studioso giapponese, bisognerebbe mangiare addirittura una sola volta al giorno, senza esagerare, meglio se la sera.
Ne parlano anche Matt Manson, neuroscienziato della Johns Hopkins University, e Rafael de Cabo, gerontologo del National Institute of Aging di Baltimora, sempre in relazione a longevità e prevenzione di malattie degenerative.
Tante idee diversi e simili al contempo: ma in cosa consiste la dieta del digiuno intermittente?
In primis, mai affidarsi al fai-da-te. Soprattutto con un regime alimentare così particolare e “tosto” per l’organismo: informarsi online NON basta, chiedete sempre consiglio a un nutrizionista esperto prima di iniziare qualsiasi tipo di dieta.
Fatta questa doverosa premessa, vediamo quali sono i diversi approcci esistenti al digiuno intermittente:
Indubbiamente faticoso da seguire, questo regime alimentare pare avere degli impatti positivi su alcuni aspetti, dal punto di vita della salute generale. Non si tratta di un modo per perdere peso velocemente, come molti lo intendono, ma secondo gli scienziati avrebbe influenze positive su:
L’intermittent fasting è assolutamente sconsigliato a chiunque abbia malattie pregresse e croniche, sia fisiche che di tipo psicologico, dal diabete a problemi digestivi, dalle patologie cardiovascolari ai disordini del comportamento alimentare.
Non solo, è ovviamente da evitare per le donne durante la gravidanza e l’allattamento, e per bambini e ragazzi in fase di crescita!
Tra le controindicazioni più comuni ci sono alcuni scompensi di tipo “chimico”, soprattutto nei primi giorni in cui si inizia questo percorso, che possono portare a patire moltissimo la fame, ad avere sbalzi d’umore e attacchi di irritabilità e nervosismo.
Importante ricordare che, in ogni caso, anche se correttamente seguita sotto osservazione medica, la dieta del digiuno intermittente non può e non deve essere costante nel tempo ma seguita per periodi brevi e intervallata con un’alimentazione “normale”.
Fonti e approfondimenti:
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