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Il legame tra meditazione e benessere è sempre più provato e affonda le radici nella saggezza orientale.
Ma come iniziare a praticare questa particolare tecnica che unisce concentrazione, respirazione, rilassamento e autoconsapevolezza?
Preparatevi scegliendo abiti comodi e un momento della giornata in cui potete dedicarvi del tempo (la mattina presto appena svegli, ad esempio, o la sera dopo il lavoro per staccare dallo stress).
Scegliete un angolo tranquillo, la vostra stanza preferita della casa o del giardino, e sedetevi in una posizione confortevole: potrebbe essere a gambe incrociate su un cuscino, nella classica asana del loto cara a chi pratica yoga, oppure semplicemente seduti o persino sdraiati.
Tenete gli occhi chiusi ma non stretti, cercate di rilassare la muscolatura e di allentare pian piano le rigidità, la mascella o i pugni serrati. Con il tempo riuscirete a meditare anche ad occhi aperti, ma è senza dubbio più complesso le prime volte.
Il silenzio non è fondamentale, a meno che non lo preferiate. Anche un suono di sottofondo, se piacevole o familiare – gli uccellini che cinguettano, il mare, un cane che abbaia in lontananza, dei bimbi che giocano in cortile – può aiutare, anziché ostacolare, la meditazione.
Prendetevi tempo, consapevoli del fatto che gli “esperti” suggeriscono di iniziare con 5 minuti al giorno, per poi arrivare a 20 minuti per due volte al giorno.
Molti dicono: non riuscirò mai a meditare perché non riesco a concentrarmi.
Come conferma Jay Shetty, autore del best seller “Pensa come un monaco”, la meditazione – così come la mindfulness, la gratitudine, la gentilezza, la compassione – sono tutte capacità che vanno allenate, ogni giorno.
Quindi, se le prime volte la vostra mente vaga e vi sentite distratti, non rinunciate e non pensate di non esserne capaci: meditare significa proprio imparare a percepire se stessi, i propri limiti, lo spazio che occupiamo, i pensieri ricorrenti, e tornare a concentrarci, provando ancora e ancora, senza gettare la spugna, in modo dolce e costante.
Esistono diverse tecniche che possono aiutare la meditazione, soprattutto all’inizio:
Molti studi scientifici che confermano che la meditazione contribuisce al benessere emotivo e mentale in molti modi differenti.
Ad esempio, migliorerebbe il pensiero creativo, la capacità di apprendimento, la concentrazione, persino la disposizione alla gentilezza e alla compassione verso il prossimo.
E non solo, diminuirebbe persino la percezione del dolore, sia emotivo che fisico, grazie al coinvolgimento di specifiche aree cerebrali che non vengono attivate dalle normali attività quotidiane.
Ad esempio, sono stati condotti studi su pazienti che soffrono di emicrania, e nelle donne diminuirebbero i dolori mestruali e i fastidi legati alla menopausa.
Capire meglio se stessi, i propri limiti e paure, ma anche punti di forza, concentrarsi, essere generosi e compassionevoli: sono tutte attitudini positive della mente che si riflettono sul corpo.
Chi pratica meditazione ha, generalmente, una migliore postura e una minore carica di stress, che oggi è la causa di moltissime patologie (dalla pressione alta al reflusso gastro-esofageo, per dirne un paio molto diffuse).
Le minori tensioni muscolari si traducono in minori dolori e contratture, e un sonno più ristoratore.
Non solo, essendo più consapevoli, si tende anche a mangiare meglio, con un’alimentazione più sana e scelte di stile di vita più sostenibili e positive: un vero circolo virtuoso di auto-miglioramento.
Per approfondire:
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